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Portale storico della Camera dei deputati

I palazzi della Camera

Palazzo dei Gruppi

Il Palazzo dei Gruppi (in via degli Uffici del Vicario) è sede di alcuni gruppi parlamentari ed è collegato a Montecitorio attraverso un breve corridoio pensile, che scavalca via della Missione. In tale complesso, al termine di un imponente restauro, è stata riaperta anche la nuova Aula, che contiene circa 300 posti.
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La nuova Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari.
Nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia, la Camera dei deputati inaugura la nuova Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari. Questa realizzazione architettonica costituisce l'ultima trasformazione di un angolo di Montecitorio che ha una storia straordinaria. L'area fu edificata nel 1624 dai Padri della Missione, che nel Settecento la completarono con una chiesa. Nel 1914 la chiesa fu demolita e l'area divenne un ambiente di lavoro, una vera officina produttiva, dove fu sistemata la tipografia della Camera dei deputati. Nel 1966, con il trasferimento della tipografia, l'area fu destinata ad ospitare un grande ambiente per riunioni denominato - per distinguerlo dall'Aula della Camera dei deputati - "Auletta" dei Gruppi parlamentari. Negli anni Novanta l'Auletta, che nel corso del tempo era stata la sede di importanti incontri ed eventi, fu chiusa non essendo rispondente alle nuove normative. Nel 2003, su impulso della Presidenza della Camera dei deputati, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, avviò il processo edilizio e nel novembre 2008 diede inizio ai lavori, che si sono conclusi nel maggio 2011. La nuova Aula accoglie accoglie riunioni istituzionali, nonché iniziative ed eventi promossi dalla Camera dei deputati o da altri soggetti e da questa ospitati. Il progetto architettonico della nuova Aula, redatto dall'architetto Sergio Petruccioli, lascia rileggere la storia del luogo. L'involucro edilizio originale è costruito come una facciata esterna, per rievocare il cortile settecentesco. Le strutture metalliche dello stabilimento industriale sono identificabili, grazie all'uso del rame. Il nuovo volume dell'Aula, infine, s'inserisce delicatamente nel vuoto, smaterializzato nella sua autonomia stilistica grazie ad una membrana appesa a diciannove esili archi. La sagoma a conchiglia della cavea è classica, semplice in planimetria e complessa nel suo sviluppo tridimensionale. La calotta emisferica semitrasparente che racchiude l'Aula, infatti, è portata da archi schiacciati, che determinano la doppia curvatura dei cristalli e del telo termoindurente che la avvolgono. Alle spalle dell' Aula si addensano gli spazi di relazione.
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